Nel 1921 l’avvocato Paolo Venini fonda la Vetri Soffiati Muranesi Cappellin-Venini & C.

All’antiquario Giacomo Cappellin affida il settore commerciale, al pittore Vittorio Zecchi la direzione artistica dell’impresa.

Sin dagli esordi, la filosofia dell’azienda è quella di abbandonare il classicismo del passato e di guardare alle nuove esperienze stilistiche e culturali che fermentano all’orizzonte.

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Nel 1923, Venini espone i propri manufatti alla I Mostra internazionale delle arti decorative di Monza e nel ’26 approda alla XV Biennale d’arte di Venezia, occasioni durante le quali afferma la propria cifra stilistica e si racconta allo sguardo attento del pubblico, proprio come nei grandi musei del mondo, da New York a Stoccolma, che ben presto ospitano le sue splendide opere.

Paolo Venini può vantare, nel corso dei decenni, collaborazioni preziose con i più quotati designer e architetti i quali, con il loro estro e la grande esperienza, interpretano gli umori del tempo e ne traggono ispirazione per esecuzioni sempre più originali.

Nel 1926 è lo scultore muranense Napoleone Martinuzzi a prendere il posto di Cappellin e ad introdurre nuove qualità di vetro e tecniche di lavorazione del tutto inedite.

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Ben presto la Casa Venini amplia il proprio raggio d’azione, producendo non solo vasi di vetro ma anche animali stilizzati, piante, frutta e manufatti per l’illuminazione.

Tecnologia e arte si amalgamano nel mondo Venini, un laboratorio in continua evoluzione, dove la sabbia si fonde con preziosi minerali e vi è una costante tensione verso il recupero delle tradizionali tecniche di decorazione.

Innumerevoli sono le creazioni di Casa Venini, e fra tutte meritano una speciale menzione quelle dell’artista Carlo Scarpa e dell’architetto Gio Ponti, due figure chiave nella storia dell’Azienda.

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Scarpa fu l’artefice di una rivoluzione creativa che contò, tra le tante innovazioni, i sommersi, i corrosi, le nuove murrine; Ponti fu ideatore di inedite proposte di illuminazione per la casa, tra cui il famoso lampadario policromo.

Purezza ed essenzialità sono da sempre le linee guida della produzione Venini, che è voce di spicco nel panorama internazionale.

Icona della Casa è il “Fazzoletto”, di Fabio Bianconi, opera del 1948, esposto al MoMA di New York: qui il vetro viene soffiato e poi forgiato a mano dai maestri vetrai, che lo plasmano in modo da cristallizzare il movimento, quasi fosse appunto un fazzoletto che volteggia leggero.

Il vetro, con la sua impalpabile trasparenza, si tramuta in un corpo tangibile, multiforme e multicolore, capace di ispirare emozioni ed esperienze sensoriali di forte impatto.

Venini è fornace nella quale si conferisce forma e sostanza ai sogni, soffiandovi sopra la magia dell’autenticità e della poesia.

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