“L’eleganza è equilibrio tra proporzioni, emozioni e sorpresa” afferma Valentino Garavani, in arte Valentino, lo stilista della magnificenza, del lusso… del colore rosso che diventa, nelle sue sapienti mani, il “rosso valentino” che tutto il mondo conosce.
Valentino comincia la sua ascesa nel mondo della moda negli anni cinquanta, quando si trasferisce da Voghera a Parigi, innanzitutto per studiare alla Chambre Syndacale de la Couture e poi approdare alla Dessès.
In breve tempo lo stilista mette in mostra le sue eccezionali doti di creativo e apre un atelier in via Condotti a Roma.
Il mondo lo osanna sin da subito, lo ama, perché Valentino forgia abiti che trasudano eleganza, lusso e femminilità.
In un paio di anni conquista l’universo dell’Haute Couture e nel 1962 Vogue gli dedica due pagine del giornale, annoverandolo tra i grandi nomi della moda.
Le grandi star cominciano ad accorrere alla sua corte, sedotte dal fascino dei suoi abiti senza tempo.
Da Elizabeth Taylor a Audrey Hepburn, fino a Jacqueline Kennedy che gli commissiona l’abito da sposa per il matrimonio con Onassis.
Lo scopo primario della maison Valentino è quello di far splendere le donne in creazioni uniche e sofisticate, ieri come oggi.
Quando nel 2007 Valentino Garavani lascia l’atelier, gli succedono gli stilisti Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli, i quali con grande maestria, nel corso degli anni, riescono non solo ad espandersi ma anche a conquistare una clientela sempre più giovane, con produzioni destinate non solo al tappeto rosso.
Chiuri e Piccioli, realizzano uno stile in grado di sopravvivere alle stagioni, mai dimentichi dei grandi classici che hanno reso celebre la maison, ma introducendo pezzi dal sapore contemporaneo come le scarpe borchiate Rockstud, divenute il simbolo dell’azienda.
Una nuova sferzata di novità arriva con gli abiti tunica pensati per l’alta moda, le gonne ricamate, le stampe colorate, i vestitini in pizzo e l’utilizzo di materiali, come il pizzo e la pelle, magistralmente rivisitati.
In pochi anni Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli, hanno rivoluzionato la maison Valentino, coniugando romanticismo e purezza nelle linee essenziali, nelle silhouette verticali, lasciando emergere un concetto di bellezza che si conforma al mutamento dei tempi.
Nelle collezioni si succedono lo spirito dark, per donne che sono un po’ dee e un po’ “Madonne nere”, come gli stessi stilisti affermano.
Un eden voluttuoso e inquietante, seppur virtuale, quello concepito da Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli, in cui la donna, vestita di haute couture, è farfalla e pianta carnivora al contempo.
Perché i capi dei due stilisti abbandonano quel sapore retrò che da sempre si affibbia all’alta moda, e puntano sulla sperimentazione.
Questa è un alta moda pensata per le nuove generazioni del ricco jet set internazionale, fatta di capi che si portano con nonchalance, anche se costosi.
Leggins in chiffon pieghettato, pants da biker in versione couture, stivali in chiffon drappeggiato e giacche di organza cut-out o piume, in cui il cipria e il nero si accostano a tinte fluo.
La donna Valentino è una creatura “camaleonte”, quando veste un caban in cachemire intarsiato con tulle ricamato.
Una moda, dunque, che si trasforma, decostruisce se stessa per imporre nuovi visioni, indicare nuove rotte.
Oggi Maria Grazia Chiuri, dopo ventisei anni, lascia la maison Valentino per andare a dirigere la maison Dior e Pierpaolo Piccioli resta solo a dirigere la maison, nel segno di quel mixage di stili che mantiene una perfetta commistione tra passato e presente e non smette di suscitare ammirazione e consensi.