Si chiama Suq, startup siciliana, nata dalla creatività di Francesco Cusumano, editore e direttore creativo, che insieme ai suoi collaboratori, Francesco Blancato (coordinatore e responsabile commerciale), Antonella Salamone (caporedattrice a autrice), Alessandra Lucca (fotografa e autrice), Angelo Fruciano (fotografo e videomaker), Luca Di Giacomo (ricerca e individuazione del patrimonio) e Gianfranco Adamo (responsabile per il digital), confeziona questo nuovo magazine che è al contempo diario di viaggio, photo book, taccuino, guida turistica e molto altro ancora.
Un’esperienza sicuramente alternativa nel mondo editoriale, perché si propone di narrare la Sicilia al di là degli stereotipi che da sempre l’accompagnano ma anche oltre i soliti cliché iconografici che non le rendono affatto giustizia.
Così come nella cultura araba il suq è il mercato, periferico, in cui ci si scambia merci e servizi, in cui avvengono incontri tra odori, sapori e colori d’ogni parte del mondo, così la rivista Suq è universo variegato che si ripromette di valorizzare tutte quelle realtà che vivono e proliferano ai margini dei centri nevralgici delle grandi città, per riscoprire storie, tradizioni, culture che sono la spina dorsale di questa terra.
Nel modo veloce della ipedigitalizzazione, la rivista cartacea Suq rappresenta una vera e propria sfida che mira a scavare nel sottosuolo, per rischiarare le zone d’ombra, per rivelare la semplicità e al contempo la profondità di questa isola che è mare magnum nel quale si mischiano esperienze, storie e culture diverse.
Una chiave di lettura tutta nuova del territorio, del suo immenso patrimonio fatto di luoghi, persone, aziende, arte, storia che stringono un rapporto simbiotico tra loro e creano un ecosistema dinamico che nessun’altro magazine prima d’ora ha saputo raccontare così bene, attraverso i testi e le fotografie d’altissimo profilo.
Un viaggio entusiasmante dentro una Sicilia che ancora non ha svelato tutto il propria fascino intrinseco, fatto di cose che si possono vedere e toccare con mano ma anche di tutto ciò che solo i sensi possono percepire, quando si spalanca l’anima alla bellezza, quella di una terra che ogni giorno rivela incantevoli sorprese.