Lo stress della vita odierna, i molteplici impegni che scandiscono la quotidianità: tutto contribuisce a sconvolgere i bioritmi della nostro corpo.
Perché allora non cominciare al meglio la giornata con lo Yoga , un antichissimo metodo di autodisciplina praticato dai seguaci della filosofia buddista?
Lo Yoga, (dal sanscrito “yui” “unione”), congiunge tutte le forze psicofisiche del nostro essere e ci aiuta a ristabilire un rapporto di equilibrio tra mente e spirito, attraverso una sequenza di dodici posizioni che lavorano essenzialmente sui muscoli.
Lo Yoga coniuga gli elementi opposti della natura, il maschile e il femminile, il movimento e la staticità, il sole e la luna, tendendo ad un equilibrio cosmico che è la strada verso l’armonia con se stessi e l’ambiente circostante.
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Uno dei modi più conosciuti al mondo di praticare lo Yoga è quello che esordisce con “ il saluto al sole ” (in sanscrito Surya è il sole e Namaskara è il saluto) e che si esegue, come è facilmente intuibile, al mattino appena svegli.
Esso consiste in dodici posizioni che coordinano il respiro con i movimenti del corpo.
Il sole, da sempre simbolo di rinascita ed energia, ci infonde un gran senso di appagamento: è linfa vitale.
A lui rivolgiamo dunque il nostro “buongiorno” con il saluto al sole, praticando, quotidianamente dodici sequenze, ciascuna con la propria denominazione, a seconda della posizione assunta:
- Si comincia con Pranamasana, la “posizione della montagna”: ci si rilassa in posizione eretta, con i piedi uniti e le mani giunte.
- Si prosegue in Hasta uttanasana, inspirando, per poi alzare le braccia in alto e flettere il tronco all’indietro.
- Si continua in Padahastasana, espirando e piegandosi in avanti fino ad appoggiare le mani a terra, lateralmente ai piedi.
- Si prosegue in Ashwa Sanchalanasana, la “posizione equestre”, inspirando e portando una gamba all’indietro.
- Si entra poi in Adho Mukha Svanasana, “posizione del cane a testa in giù”, trattenendo il respiro e portando il piede destro all’indietro, accanto al sinistro.
- Si passa in Ashtanga namaskara, per il “saluto con gli otto arti del corpo”, espirando e tenendo a terra ginocchia, petto e fronte, mentre il bacino e lo stomaco restano sollevati.
- È la volta della Bhujangasana “posizione del cobra” in cui si inspira e si guarda in alto, sollevando la parte superiore del corpo e le braccia.
- Si passa poi alla Adho mukha svanasana, “posizione del cane che guarda indietro”, in cui si espira, tenendo le mani a terra mentre la punta dei piedi sta in avanti e le natiche vengono spinte verso l’alto.
- La Ashwa sanchalanasana, “posizione equestre” ci fa inspirare e tenere il piede sinistro tra le mani.
- Con la Padahastasana, la “posizione delle mani ai piedi”, espiriamo avvicinando la gamba destra alla sinistra. Il bacino punta verso l’alto e il viso si approssima alle gambe.
- Con la Hasta uttanasana, “posizione delle mani sollevate”, distendiamo le braccia in avanti, poi verso l’alto e oltre la testa; infine ci pieghiamo dolcemente all’indietro tenendo le mani unite.
- La Pranamasana, “posizione della preghiera”, termina la sequenza ripetendo la figura d’avvio.
Molteplici sono i benefici che si traggono praticando costantemente il saluto al sole: dalla disintossicazione dall’anidride carbonica, alla perdita di peso, dalla maggiore flessibilità del corpo all’aumento delle difese immunitarie.
Un mondo tutto da scoprire dunque, non prima d’aver consultato il proprio medico qualora si soffra di specifiche patologie.
Lo Yoga ci aiuta a viere meglio e a riappropriarci di quella dimensione dell’“Io” che troppo spesso sottovalutiamo.