Si chiude la fashion week milanese ed è il momento di tirare le somme: cosa hanno proposto gli stilisti per il prossimo autunno/inverno 2018/2019?

Le nuance neutre sembrano aver abbandonato la palette dei colori per far posto alle tonalità fluo che danno il benservito al bianco, al nero e al blu e animano abiti che riportano le lancette dell’orologio indietro fino agli anni ‘80.

Frange, spalline, stivali texani, animalier, vernice e avvolgenti taglie XXL: un revival che dimostra quanto alcuni stilisti abbiano preferito giocare con i classici da repertorio piuttosto che con la loro creatività, secondo una logica certo comprensibile ma che non spicca per originalità.

Ma per quelli che si muovono nel solco del “già visto”, ce ne sono altri che invece sprizzano voglia di cambiamento da tutti i porti, come ad esempio Gucci, che forse, più che con gli abiti, stupisce con lo show: assai criticate, soprattutto da Giorgio Armani, le sue creature ibride che si muovono dentro una sala operatoria, con teste mozzate e draghi fra le mani, come fossero accessori.

“Voglia di strafare” hanno commentato molti addetti ai lavori, la stessa che ha animato la sfilata di Moschino che presenta hostess anni ’50, vestire con tailleur, cappellini bon ton e la pelle colorata di verde, giallo, blu e chi più ne ha, più ne metta.

Tod’s porta in passerella sia cuccioli di cagnolini che il suoi sobri outfit dalle nuance caramello.

Se le bizzarrie non sono mancate, numerose sono state anche le certezze, come il camel coat, vintage e intramontabile, di Scervino, capo che arriva direttamente dagli anni ‘90.

Versace punta sul tartan dai colori vivacissimi, Cavalli ama le frange, aggressive e seducenti mentre Armani le vuole sobrie e rifinite.

Moncler lancia “Genius”, progetto che ha visto la partecipazione di ben 8 stilisti, tra cui il direttore creativo di Valentino, Pierpaolo Piccioli, che insieme hanno reinterpretato la struttura classica del piumino.

Ancora una volta Milano si conferma palcoscenico eclettico sul quale si muovono passato, presente e futuro in un caleidoscopio di forme e colori che non passa mai inosservato.