Accreditato ormai come uno dei designer più in vista nel panorama internazionale, Marco De Vincenzo, messinese, classe 1978, sa distinguersi per quell’eclettismo che non lo abbandona mai, che è base imprescindibile dalla quale partire per lanciarsi nel magma ribollente della sperimentazione, lasciandosi sedurre dalle contraddizioni e dall’amore per ciò che è anticonvenzionale.

Marco vince, nel 2009 il “Who is On Next?” indetto da Vogue Italia e, dopo una esperienza formativa nell’azienda Fendi, iniziata subito dopo il diploma all’Istituto Europeo di Design, debutta a Parigi, nello stesso anno, durante la settimana dell’Haute-Couture, con la linea di abbigliamento che porta il suo nome.

Il color arcobaleno, declinato in numerose sfumature degradanti, è la sua cifra distintiva così come la voglia di mixare colori, anche contrastanti, su di uno stesso capo.

La donna di Marco De Vincenzo è originale, scevra da qualunque formalismo, una persona che ama giocare con la propria ironia e sa spingersi oltre il “già visto” per saggiare, con entusiasmo, nuovi percorsi.

Marco De Vincenzo adora l’arte che diventa manifesto nelle sue creazioni, come nel caso del pittore Antonello da Messina, che rivive nelle stampe pixellate delle T-Shirt, sui cappotti in ecofur intarsiati e negli abiti a pieghe in lurex arcobaleno; e poi ancora, meravigliose giacche doppiopetto e completi costituiti da gonne e bluse in chiffon plissé, nei quali rivive un mood anni ’70, tanto caro allo stilista.

Le collezioni di Marco De Vincenzo sono colorate, versatili, tra fantasie animalier e disegni geometrici, perché più anime si muovono nel suo universo fantasioso.

A me viene spontaneo cambiare sempre. […] Il cambiamento è un po’ dettato dalle circostanze ma è sempre stata una mia peculiarità. […]. È un rischio che voglio correre perché altrimenti mi annoierei e non avrebbero senso tutte le tribolazioni che vivo”.