Le considerazioni che mi spingono a scrivere di Guido sono quelle di un “fruitore dell’arte” e non di un critico. Il nostro incontro fu del tutto casuale. Rimasi affascinato e rapito da uno dei suoi “mari” che esponeva in una galleria dalle grandi vetrate e cara alla mia memoria perché sin da bambino passavo spesso di lì.
Dalla sua opera rimasi letteralmente rapito, per la forza dello strumento espressivo e dalla sua matericità. Infatti le opere di Guido si contraddistinguono per il perfetto equilibrio che riesce a creare tra l’uso dei colori e l’aspetto materico. In particolar modo l’uso del cemento nella realizzazione dei suoi “mari “ riesce a trasmettere la loro prorompenza tramite le increspature e le sfumature cromatiche che, fondendosi con una particolare tecnica di applicazione, rendono unica l’esperienza visuale dello spettatore. Il mare è spesso l’elemento che ricerchiamo per entrare in contatto con noi stessi, mare inteso come luogo in cui perdersi o ritrovarsi.
L’incontro non finì di stupirmi. Protagonista fu sempre la galleria: mentre Guido disallestiva l’opera esposta, ciò che mi sorprese fu conoscere una persona lontana dagli schemi “artistoidi”, spesso conseguenzialmente introspettivi, e trovarmi di fronte una persona solare amante della vita, in tutte le sue accezioni.
Da lì cominciai a seguirlo, a capirne le sfaccettature in un divenire di emozioni sempre più forti anche quando, seguendo il suo percorso, Guido cambiò cifra stilistica per dedicarsi anche ad altre tecniche e ad altri soggetti.
La stessa casualità oggi lo lega al sito Annastyle.it e spero che allo stesso modo potrete apprezzarne la sua unicità nella selezione che abbiamo riservato a voi.
Entrate nel mondo di Guido Guzzo e raccontateci le vostre emozioni e la vostra esperienza.