Giorgio Armani ha conquistato di diritto l’appellativo di “re Giorgio” perché nessuno più di lui, nel panorama della moda mondiale, ha saputo coniugare eleganza, stile e contemporaneità, allontanando il lusso da certo sfrenato manierismo.
“Se a me piace, piace anche a te”, questa è la filosofia che sottende tutta la moda di Armani, il quale, in un settore come quello del fashion system che spesso pretende la stravaganza e ha sete di novità a tutti i costi, ha saputo costruire uno stile ben definito, fatto di cromie mai troppo accentuate e tagli non propriamente bizzarri, ma sempre centrati sulla raffinatezza e sul glamour elevati alla massima potenza.
L’avventura di Giorgio Armani comincia a Piacenza, città in cui nasce nel 1934 e compie gli studi superiori.
Dopo aver lasciato l’università di Medicina, a Milano, Giorgio Armani iniziata a lavorare come vetrinista in Rinascente.
Nel 1965, Nino Cerruti vuole che Giorgio disegni la sua linea Hitman.
È questo il salto di qualità che lo porterà, a poco più di quarant’anni, nel 1975, a fondare, con l’inseparabile compagno e socio d’affari Sergio Galeotti, la Giorgio Armani Spa.
Il sogno ha inizio, supportato dalle idee innovative e dal grande coraggio che Giorgio trasferisce nelle proprie creazioni.
Un look scattante, giovane, perfetto di giorno, per la donna e l’uomo che lavorano.
La grande notorietà arriva nel 1980, quando Hollywood lo chiama a vestire Richard Gere, protagonista di American Gigolò.
Armani crea un outfit fatto di completi dai volumi fluidi, dalle nuance sofisticate e tenui: i pantaloni sono ampi, con le pinces, e vi si abbinano sempre camicie e cravatte a tono, come nella famosa scena in cui Gere prepara le proprie mise distendendole sul letto, con sapienza.
“Lo stile non è sinonimo di alta moda, ma significa catturare lo spirito del tempo ed elaborarne uno proprio” afferma “re Giorgio” e il suo è un linguaggio rigoroso e allo stesso tempo seducente e libero da orpelli, proprio come la famosa “giacca destrutturata”, che diventa in poco tempo un’icona, sexy ma anche unisex, che le donne amano rubare dagli armadi dei compagni.
Alla lista dei “must” si aggiunge il “greige”, qualcosa che è molto di più di un semplice colore, è l’abbraccio tra grigio e beige, è la nuance che veste la vita e la quotidianità dello stesso stilista;
c’è poi la t-shirt blu con il denim, che diventa la divisa d’ordinanza di Armani e quella di tutti gli uomini che vogliano sentirsi eleganti ma anche estremamente casual.
Armani rivoluziona anche la femminilità, ridefinendo il tailleur pantalone che diviene capo da indossare in ufficio ma anche nel tempo libero.
Gli abiti da sera, fluidi ma anche grintosi, scivolati ma altresì fiabeschi, concretizzano il sogno, rendono tangibile la bellezza.
Le linee morbide e i colori neutri sono la cifra distintiva di questo grande maestro di stile, amato dalle di star internazionali del mondo del cinema, della musica e della politica.
Una moda immortale, quella di “re Giorgio” che continua a volare alto nel firmamento del fashion system.