Un capo di Emilio Pucci è per sempre perché il tempo che passa non riesce a scalfire la magia dell’eleganza, l’eternità della raffinatezza.
Emilio Pucci, classe 1914, discende da una famiglia fiorentina di nobili natali.
Si accosta al campo della moda in maniera assolutamente casuale, negli Stati Uniti, dopo aver disegnato per una sua conoscente, una tuta da sci non passa inosservata agli occhi esperti di una fotografa di Harper’s Bazaar.
Da quel momento in poi la vita professionale del marchese Pucci sarà una sequela di successi che lo catapulteranno, di diritto, nell’Olimpo dei grandi stilisti dell’epoca.
Le sue creazioni incantano le donne e gli uomini di ogni parte del mondo, perché la sua moda rifugge il luogo comune, si veste di nuovi colori e geometrie che diventano il suo “marchio di fabbrica”, l’elemento immediatamente riconoscibile che fa di lui un creativo unico ed inimitabile.
Meravigliosi i costumi da bagno e i famosissimi foulard di seta con le stampe colorate (ispirate anche alle bellezze paesaggistiche italiane) grazie alle quali Emilio Pucci diventa per tutti il “principe delle stampe”.
Le più grandi star degli anni ’50 vogliono un suo capo in jersey di seta, un moderno tessuto che finalmente non si stropiccia e che regala alle donne quella libertà che non avevano mai avuto, strizzate nei corpini rinforzati dal sapore ottocentesco.
La moda di Emilio Pucci è fluttuante, semplice, colorata, emancipata dai vetusti dettami delle maison parigine.
Pucci trasferisce i colori sgargianti della pop art nelle sue collezioni, osa laddove gli altri non hanno mai osato, proponendo accostamenti di colori apparentemente nemici fra loro, come il fucsia e il malva e rivoluziona i tagli, puntando sull’estrema linearità.
Emilio Pucci disegna abiti maschili e femminili fino a concepire, nel 1971, persino lo stemma per la missione della Nasa “Apollo 15”.
Un artista a tutto tondo, Emilio Pucci, innamorato del colore, anticonformista e visionario, che ha segnato la storia e del costume italiano ed internazionale.