Restare giovani più a lungo non vuol dire stravolgere i propri lineamenti, trasformarsi sino a diventare irriconoscibili.
Si può ringiovanire senza spersonalizzarsi, con grazia, mettendo al bando le esagerazioni.
Oggi più che mai questo è possibile, perché i trattamenti estetici hanno fatto passi da gigante e propongono soluzioni immediate e praticamente risolutive.
Una di tali soluzioni si chiama Deep Skin Resurfacing, una tecnica messa a punto dal Dott. Nicola Standoli, specialista in chirurgia plastica, estetica e ricostruttiva, terapia indicata soprattutto per coloro i quali hanno una pelle danneggiata dal fumo, dall’acne o dal sole e che permette di ricompattare l’epidermide in maniera assai soddisfacente.
La Deep Skin Resurfacing associa il laser CO2 frazionato e il PRP, cioè il plasma arricchito in piastrine e fattori di crescita, ottenuto prelevando direttamente il sangue del paziente.
Dunque, dopo aver trattato la parte con il laser, su di essa viene applicata una maschera con il plasma, per completare il trattamento.
Proprio per tale ragione quest’ultimo è attuabile su qualunque tipologia di pelle.
Il laser pulisce gli strati superficiali dell’epidermide e il plasma penetra nei microfori lasciati dal laser stesso, stimolando una nuova produzione di collagene ed elastina che vanno a riparare i danni più visibili.
Inoltre, i fattori di crescita del plasma, da ottimi antiinfiammatorii quali sono, favoriscono un’immediata ripresa dagli arrossamenti cutanei.
Tutti possono sottoporsi al Deep Skin Resurfacing, dai ragazzi che vogliono attenuare i segni dell’acne, fino agli adulti che desiderano attenuare macchie solari pregresse o smagliature.
Una nuova frontiera del peeling, questa della Deep Skin Resurfacing, che regala risultati ottimi e in minor tempo.