Uno dei più grandi sarti del novecento: questo è stato Pierre Balmain.

Nato in Alta Savoia nel 1914, Balmain pensava alla moda come all’ “architettura del movimento”, dove il superfluo va eliminato, perché contrasta con la linearità che è sinonimo di perfezione e Balmain era un vero e proprio cultore della perfezione!

I suoi “must” sono da sempre le gonne a campana, vaporose, con fianchi piccoli, e i tubini indossati con le giacche provviste di enormi asole.

Il vestitino nero, figlio del minimalismo esistenzialista, realizzato per Juliette Gréco, diventa un classico intramontabile.

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Balmain amò il lusso e lo disegnò con estrema semplicità, divenendo il designer di fiducia di molte delle grandi stelle di Hollywood del tempo: Grace Kelly, Vivien Leigh, Katherine Hepburn.

L’estrema cura dei dettagli, nel ricamo e nei particolari degli abiti, così come la scelta di pregiati tessuti, quali il broccato, lo shantung e il crêpe di lana e seta, regalavano agli abiti un’allure incomparabile.

Balmain era assai mondano e minuzioso, la sua donna era una “jolie madame” sia di giorno che di sera, vestita con abiti sontuosi.

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Il marchio Balmain ha vissuto, nel corso dei decenni, alterne vicende finanziarie, fino al 2006 quando arriva il creativo Christophe Decarnin, ideatore della linea uomo e di Balmania, linea giovane per la quale la parola d’ordine è “rock-chic”.

Balmania rivisita il classico “tuxedo”, esalta lo stile militare nelle giacche, propone chiodi borchiati, minidress fascianti e jeans ultra attillati.

Siamo artigiani con un dono speciale per il bello” amava affermare Pierre Balmain e ancora oggi la ricerca delle bellezza fuori dai canoni usuali è la cifra della maison che continua a mietere successi, nel segno della seduzione, elegante e mai sopra le righe.

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