La passione per le cose belle e fatte bene: questo l’imperativo che contraddistingue il lavoro di Alberta Ferretti, designer italiana di successo globale, emiliana, classe 1950.
“La mia idea di femminilità è pensata per gratificare le donne” afferma la stilista e infatti i suoi abiti, con i loro ricami e applicazioni, sono un mix perfetto di sensualità, forza e femminilità, dalle linee impalpabili e il mood onirico, che rifiuta, però, qualunque accezione nostalgica.
Fin da giovanissima, nella sartoria materna, Alberta Ferretti affina il gusto per i tessuti pregiati e le lavorazioni accurate che fanno di lei una delle firme più rinomate nel panorama internazionale.
La prima azienda, Aeffe, nasce nel 1980 e l’anno dopo Alberta inizia l’avventura delle passerelle milanesi che decretano il successo mondiale del brand.
Da allora l’ascesa è interminabile, la Ferretti dà vita a Philosophy, linea giovanile e si impegna in eccellenti collaborazioni, producendo per Moschino, Gaultier, Rodriguez.
Alberta Ferretti diventa, nel tempo, testimone di quell’eccellenza italiana che conquista il mondo e non teme rivali, perché è fatta di raffinatezza e mirabile artigianalità.
Nel 2000 Alberta Ferretti viene nominata Cavaliere della Repubblica e nel 2003 realizza, per la “Carmen” di Bizet, andata in scena alle Terme di Caracalla, ben 490 costumi, prevalentemente in chiffon, tessuto che caratterizza da sempre la produzione della Griffe.
Poliedrica, affascinante, abile imprenditrice e creativa di prim’odine, la Ferretti genera emozioni, sogni lievi e contemporanei, si lascia guidare dalla fantasia e dal potere del romanticismo, che è parte viva del suo DNA stilistico, come lei stessa afferma: “Sì, se con romanticismo si intende passione e sentimento. Non nel senso comune di affettazione o malinconia. Forse sono un’amante del sogno”.